Belén Rodriguez, Radja Nainggolan, ma anche Marco Borriello, Filippo Bisciglia, Alessandro Florenzi e il premio Oscar Dustin Hoffman.
La lista è interminabile e tutti, ma proprio tutti, oggi vogliono un sorriso perfetto. Per essere impeccabili in foto, sul set o in televisione e brillare, sorridendo, nel firmamento dello showbiz. Tanti i trucchi e i segreti che nascondono la ricerca di una perfezione, quasi maniacale, per i volti noti dello spettacolo.
Quali sono i segreti per un sorriso da star?
Da quando il sorriso in tv e sui social network è diventato uno strumento di comunicazione così importante, si cerca un’odontoiatria estetica ancora più maniacale e attenta ai particolari. Esistono delle tecniche che prevedono di ottimizzare il sorriso in modo perfetto.
Il bianco dello smalto è scontato, così come l’allineamento dentale. Ci sono però microtecniche non conosciute che permettono di avere quell’effetto televisivo, mediatico e fotografico con armonizzazione del sorriso in virtù delle linee del labbro, del viso, degli occhi e del colore dei capelli.
Si cerca la perfezione, non basta più un dente bianco e allineato. Quindi un sorriso uniforme e aperto con un effetto equilibrato nel rapporto dentatura-labbro, ma anche viso e naso.
In sintesi rapportato alla fisionomia.
Da Belén Rodriguez a Radja Nainggolan, cosa chiedono nello specifico le celebrity dello showbiz e dello sport per avere un sorriso impeccabile?
Nel mondo dello spettacolo, soprattutto la parte televisiva femminile richiede la perfezione. Si cerca di avere uno smalto sempre più bianco, un sorriso allineato senza zone d’ombra e vie di fuga buie (i denti dietro ai canini).
Un sorriso omogeneo con più denti visibili possibili. Dove esiste un sorriso frontalmente bello, ma che poi non si estende ai molari e ai premolari, si cerca di espanderlo visivamente con faccette o con mascherine invisibili.
E nel mondo calcio, invece?
Nel calcio si cerca poco la perfezione estetica. Al massimo uno sbiancamento.
Il calciatore non richiede la bellezza e si sta infilando nell’idea di ottimizzare la bocca per avere un risultato positivo a livello sportivo.
In che modo?
La bocca può essere responsabile di una performance alterata e di una recidiva degli infortuni muscolari.
Come?
Un dente del giudizio mal posizionato può generare una pubalgia. Con un esame radiologico accurato il calciatore sa che è possibile identificare tale patologia grazie a questo tipo di analisi.
Ma cosa significa “odontoiatria olistica”?
Curare il paziente e non il dente. L’iperspecializzazione nel tempo ha portato il medico a perdere il concetto di cura del paziente. Una volta il medico di base,
da un punto di vista internistico, aveva una risposta per tutto.
Oggi si è perso l’approccio del medico di base e si ricerca l’iperspecialista per il problema cutaneo, il problemino intestinale o diagnosi particolari. Va tutto bene, però si è perso l’approccio globale. E, a maggior ragione, nella parte odontoiatrica.
Non si cura il dente fino a se stesso, ma il dente che sta in una bocca, che a sua volta sta nel cranio, che sta nell’individuo nella sua totalità.
Un esempio?
L’otturazione di piombo, usata in questi anni, ha causato molte allergie cutanee e metaboliche. Tanti problemi di occlusione generavano danni alla colonna vertebrale e l’odontoiatria olistica si occupa proprio di questo.
Dobbiamo essere noi dentisti ad accorgercene intercettando una problematica in bocca e cercando di capire fino a che punto può danneggiare il paziente.
Per avere un sorriso da star ci sono alimenti consigliati e altri che è meglio evitare.
Perché i pigmenti rischiano di rovinare lo smalto. Qualche consiglio?
Il consiglio è quello di utilizzare il più possibile prodotti biologici. Bisogna essere attenti da un punto di vista chimico su cosa ci mettiamo in bocca, anche sul piano alimentare.
Gli alimenti hanno paradossalmente una funzione che è più intelligente di un dentifricio generico. Attenti, dunque, agli alimenti pigmentanti come il vino rosso, il tè, il mirtillo, il caffé, la curcuma, tutto ciò che sconsigliamo nei tre giorni successivi allo sbiancamento.
Ci sono poi prodotti che per consistenza aiutano a detergere il dente, quindi materie prime vegetali come le mandorle, le noci, il finocchio, la carota e il sedano che con la masticazione lo puliscono in modo biologico.
E i comuni mortali? Cosa possono fare a casa per avere un buon sorriso e quali sono i rimedi homemade che consiglierebbe?
Il segreto è una buona igiene orale.
La ricerca dello spazzolino adeguato è, purtroppo, nelle mani del dentista.
Spazzolino elettrico o manuale?
Il dilemma è proprio questo. Non possiamo fare da soli. Lo spazzolino elettrico è di sicuro quello più efficace. Rimuove più placca, arriva ovunque, la testina è piccola e, di base, lo utilizzo da venti anni.
Ma non tutte le bocche possono permetterselo. Ci sono denti che hanno una gengiva più sottile, uno smalto più delicato e, in questi casi, uno spazzolino elettrico potrebbe avere una funzione peggiorativa.
Consuma di più lo smalto e rovina la gengiva. Anche gli spazzolini manuali non sono tutti uguali: esistono quelli con le setole morbide, medie e dure che il dentista deve saper consigliare in base alla sensibilità del paziente. Quindi l’utilizzo va personalizzato.